Milano, capitale europea dei servizi alle PMI
Entro quest’anno nascerà nel capoluogo lombardo l’Euro-med Development Center for Micro, Piccole e Medie Imprese
Milano come capitale dei Paesi del Mediterraneo? Per quanto concerne le piccole e medie imprese, sì: dal prossimo ottobre nascerà l’EMDC Euro-med Development Center for Micro, Small and Medium Enterprises, promosso da Camera di Commercio di Milano – Promos, Governo italiano, Commissione Europea e Banca europea degli investimenti; un’iniziativa volta a creare un network di Centri tecnici di servizi per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese dislocate nell’Area Euro-Med; l’obiettivo è giungere alla completa realizzazione del centro di coordinamento entro dicembre 2011, con il coinvolgimento degli stati e dei Governi dell’Unione per il Mediterraneo (UpM).
L’unione di queste forze permetterà a Promos, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’internazionalizzazione, di ottenere contributi tecnici e finanziari da parte della Bei attraverso il fondo fiduciario Femip.
Secondo uno studio pubblicato dal Ministero delle attività produttive i Paesi appartenenti all’area del bacino del Mediterraneo hanno una popolazione attorno ai 245 milioni di abitanti, pari a poco più il 60% della popolazione dell’Unione Europea, ma il loro benessere economico – in termini di prodotto interno lordo e reddito disponibile pro capite – è di gran lunga inferiore alla media dei Paesi UE. Nel 2010, il PIL dell’intera area è stato di poco superiore al 7% del PIL dell’Unione Europea, pari all’incirca a quello della sola Spagna. La ricchezza prodotta è distribuita in modo non uniforme all’interno dell’area: tre soli paesi – Turchia, Israele ed Egitto – generano ben il 60% del prodotto interno lordo dell’intera regione.
In tutti i Paesi, ad eccezione di Israele, Cipro e Libia, il reddito pro capite si colloca su livelli al di sotto del 30% di quello medio dell’Unione Europea. Il grado di apertura agli scambi internazionali varia considerevolmente da paese a paese: le economie caratterizzate da un maggior grado di apertura (misurato in termini di incidenza dell’interscambio complessivo sul PIL) sono Malta, Tunisia, Giordania e Israele. In generale, tutti i Paesi dell’area nell’ultimo decennio hanno registrato tassi di crescita del commercio con l’estero superiori all’aumento del PIL. Nell’ultimo decennio, infine, il flusso degli investimenti esteri nell’area è aumentato da poco più di 21 miliardi a oltre 35 miliardi di dollari, nonostante la crisi finanziaria internazionale, ma il commercio intra-mediterraneo è ancora attualmente sottodimensionato, con una quota di circa il 7% sul totale degli scambi dei Paesi mediterranei.
In quest’area si possono contare oltre 28 milioni di imprese. L’EMDC avrà compiti istituzionali e di coordinamento dei Centri Nazionali di Sviluppo collocati sulle sponde dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che avranno il compito di assistere le micro, piccole e medie imprese con servizi di consulenza, formazione e creando sistemi che facilitino l’accesso al credito.
L’EMDC dovrebbe inoltre garantire il rafforzamento della competitività delle imprese, con un’attenzione particolare alle esigenze delle PMI; l’incentivo agli investimenti interni ed esteri; l’agevolazione della libera circolazione dei beni industriali; promozione dell’innovazione e sviluppo del settore dei servizi attraverso l’individuazione dei settori chiave e l’impulso alla cooperazione.
La Regione Lombardia sta perfezionando un accordo con la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) per la realizzazione di una misura a supporto del capitale circolante dedicata alle pmi per un importo di circa 200 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli aiuti alle aziende italiane per investire negli altri Paesi, Simest ha creato 119 progetti per un investimento di 3 miliardi di euro. L’Unione Europea, invece, attraverso il Mdbi (Mediterrean business development iniziative) e la BEI (European Bank Investment) punterà alla fine dell’anno a un progetto per sostenere le microimprese e le Pmi della regione che così troveranno maggiori vantaggi nell’investire in Paesi così vicini.
link utili: www.camcommi.it